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Abbronzatura, tutto quello che c’è da sapere: consigli utili e falsi miti!

07/04/2025

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Dorata, luminosa e che duri a lungo sono le caratteristiche che desideriamo per la nostra abbronzatura, ma quanto ne sappiamo davvero?

 

Partiamo dalle basi:


Cos'è l'abbronzatura?

 

L'abbronzatura è il risultato della produzione di un pigmento colorato, chiamato melanina, da parte delle cellule della pelle in risposta all'esposizione ai raggi UV. 
Questo meccanismo si attiva sempre: anche quando siamo in città e non solo in vacanza al mare o in montagna! 

 

È proprio la melanina che ci regala l’abbronzatura che tanto ci piace distribuendosi dall’interno verso gli strati superiori della pelle.

 

È bene però sottolineare che la produzione di melanina (e quindi dell’abbronzatura) è una reazione protettiva della nostra pelle all’esposizione solare. 

 

Nello specifico è una reazione di difesa nei confronti dei raggi ultravioletti detti anche raggi UV.


RAGGI UV: cosa sono? 

 

I raggi ultravioletti sono una forma di radiazione elettromagnetica invisibile all’occhio umano che proviene dal Sole.

Esistono 3 tipologie di raggi UV: UVA, UVB, UVC.


UVC

Iniziamo da quelli di cui non devi preoccuparti: gli UVC che non raggiungono la superficie terrestre perché vengono assorbiti dall’atmosfera.


UVA

Il 95% dei raggi che raggiungono la superficie terrestre sono UVA e sono presenti tutto l’anno. Sono raggi ad onda più lunga e riescono ad attraversare non solo l’atmosfera ma anche le superfici in vetro e penetrano in profondità nella pelle raggiungendo il derma.

 

Sono responsabili della produzione dei radicali liberi che contribuiscono ai processi di ossidazione delle fibre di elastina e collagene, l’impalcatura fondamentale della nostra pelle e aggrediscono il DNA delle nostre cellule.

 

Tradotto in breve: i raggi UVA sono tra i responsabili della perdita di tono della pelle, della formazione delle rughe e di macchie solari, rossori e prurito. Agendo sul DNA, sono anche causa dell’aumento del rischio di sviluppare tumori della pelle


UVB 

Rappresentano il restante 5% dei raggi che raggiungono la superficie terrestre. Hanno una maggiore intensità rispetto a quelli UVA e sono più concentrati e pericolosi d’estate. Sono i raggi che ci fanno abbronzare ma se non filtrati, penetrano nell’epidermide, lo strato più superficiale della pelle e causano scottature ed eritemi solari.

 

Fattori che influenzano l’intensità dei raggi UV:


-    L’altitudine: ogni 1000 metri di altezza i livelli di UV crescono del 10-12%
-    Altezza del sole: i raggi UV aumentano a mezzogiorno specialmente nei mesi estivi
-    Latitudine e nuvolosità: i raggi UV sono maggiori alle basse latitudini e al diminuire della nuvolosità



Come proteggersi dai raggi UV?


È fondamentale utilizzare creme solari con SPF, acronimo che sta per “Solar Factor Protection”, un indice che misura la capacità di un prodotto solare di proteggere la pelle dai raggi UV, principali responsabili delle scottature e di danni cutanei a lungo termine.


La differenza tra i diversi fattori SPF è data dalla loro capacità di bloccare i raggi UVB.


-    SPF 30 blocca circa il 97% dei raggi UVB
-    SPF 50 blocca circa il 98% dei raggi UVB

 

Attenzione però: questi dati sono teorici. In realtà, sudore, acqua, sfregamenti o una quantità insufficiente di crema abbassano l’efficacia reale della protezione solare.


Per questo è fondamentale capire quanta protezione solare applicare e quanto spesso riapplicarla.



SPF: quanta crema solare applicare e quanto spesso?

 

abbronzatura falsi miti e consigli


Applicare la protezione solare in modo corretto è fondamentale per garantire la massima protezione dai raggi UV. Senza le dovute accortezze, anche la protezione solare più efficace non funziona.


La regola aurea prevede di applicare quando ci si espone al sole 2 milligrammi di prodotto per ogni cm2 di pelle. 


Per fartela semplice, dovresti applicare:


-    1 cucchiaino (circa 3 grammi) per il viso, collo e le braccia per un totale di 12 grammi circa
-    1 cucchiaio (circa 6 grammi) per le singole gambe, la schiena e il petto per un totale di 24 grammi circa

È buona regola applicare la protezione solare almeno 15-20 minuti prima di esporsi avendo l’accortezza di non indossare nell’immediatezza magliette o abiti perché il prodotto potrebbe essere assorbito.


È importante anche riapplicarla:


-    Dopo ogni bagno (sì vale anche per i solari water resistant che hanno maggiore tenuta ma è comunque opportuno riapplicarli) 

-    In caso di sudore e sfregamenti: i filtri solari sono applicati sulla pelle e possono essere spostati ed erosi dalla sudorazione e dagli indumenti e/o asciugamani

-    Col passare del tempo: i filtri solari si degradano durante la giornata per cui è opportuno comunque riapplicarli soprattutto in estate.


Bambini ed esposizione solare

I bambini sotto i 3 anni non devono essere esposti al sole e occorre avere l’accortezza di tenerli all’ombra utilizzando indumenti protettivi poiché la pelle dei più piccoli è più sensibile ai danni dei raggi UV.


Falsi miti e leggende sull’abbronzatura!


falsi miti solari

 

Se applichi la protezione solare, non ti abbronzi 

FALSO. Però è vero che con la protezione ci si abbronza in modo più graduale. La produzione di melanina (e quindi abbronzarsi) è un meccanismo di difesa che la pelle attiva per difendersi dagli UV per cui utilizzando una protezione solare questa reazione avviene più lentamente ma comunque poiché l’SPF non scherma totalmente i raggi solari, ci si abbronza ugualmente.


Se fai lampade solari, prepari la pelle al sole

FALSO. L'abbronzatura offre una protezione minima (equivalente a circa SPF 3), che non è sufficiente per prevenire danni significativi. Inoltre, le lampade solari emettono raggi UVA che non proteggono contro i danni causati dai raggi UVB del sole, e possono aumentare significativamente il rischio di danni cutanei della pelle. 


Se fai lo scrub, togli l’abbronzatura

FALSO. Il processo di abbronzatura avviene negli strati più profondi della pelle che si tingono di melanina per poi affiorare in superficie sulla pelle. Lo scrub aiuta a rimuovere le cellule morte dallo strato più superficiale dell’epidermide contribuendo a mantenere l’abbronzatura più uniforme e duratura, perché elimina le cellule ossidate e spente la cui produzione in estate aumenta significativamente. 

 

Se applichi una crema giorno con SPF (o un fondotinta con SPF) è come applicare una protezione solare SPF

FALSO. La quantità di crema giorno/fondotinta che si applica nella routine skincare non contiene il quantitativo necessario di SPF per una efficace protezione dai raggi UV.


Se non ti scotti, non ti abbronzi 

FALSO. La scottatura è una reazione della pelle a un'eccessiva esposizione ai raggi UV che porta con sé infiammazione, arrossamento e dolore: si tratta, a tutti gli effetti, di un vero e proprio danno alla pelle. L'abbronzatura è un processo graduale che non richiede scottature e adottare le giuste precauzioni è fondamentale per avere un colore sano e duraturo senza danneggiare la pelle. 


Se è nuvoloso, non ti abbronzi 

FALSO. I raggi UV possono penetrare le nuvole: fino all'80% dei raggi UV può raggiungere la pelle anche in giornate nuvolose. È quindi importante usare la protezione solare anche quando il cielo è coperto!


Se stai sotto l’ombrellone, non ti abbronzi 

FALSO. Stare sotto l'ombrellone riduce l'esposizione ai raggi UV, ma non li elimina completamente perché possono essere riflessi da superfici come sabbia, acqua e persino cemento! Sai che la sabbia può riflettere fino al 25% dei raggi UV? 


Se rimani in città, non ti abbronzi 

FALSO. Anche se non sei in spiaggia o in montagna, puoi abbronzarti perché i raggi UV raggiungono la superficie terrestre ovunque! In città siamo esposti ogni volta che stiamo all'aperto, anche durante le attività quotidiane. 

 

Ora che sai tutto sull’abbronzatura, non ti resta che goderti le belle giornate di sole!